Il Novecento italiano visto dal cinema. Parte II

Esercizi di visione con Bruno Fornara

Dal: 6 ottobre 2017

Al: 8 ottobre 2017

Villa Nigra, Miasino

Arriva la seconda parte del corso Il Novecento Italiano visto dal cinema. Esercizi di visione con Bruno Fornara

Altri cinquant’anni di storia italiana. Dal boom dei primi anni Sessanta a oggi. Il cinema continua a raccontare e a raccontarci: racconta a noi e racconta di noi. Come sempre – questo è il suo compito – si interroga e ci fa domande.

Cosa succede nell’Italia che si lascia definitivamente alle spalle la guerra e la ricostruzione?

Il paesaggio cambia in fretta, bisogna darsi da fare, velocità, automobili, tv, frigorifero. Il nostro grande cinema dei primi anni sessanta registra i cambiamenti sociali, culturali, di costume. Sono i film che ancora oggi ci raccontano quell’Italia che si vuole diversa. Fellini: La dolce vita (1960), Otto e mezzo (1963). Antonioni: L’avventura (1960), L’eclisse (1962). Visconti: Rocco e i suoi fratelli (1960). Pasolini: Accattone (1961), La ricotta (1963). Olmi: Il tempo si è fermato (1959), Il posto (1961). Bellocchio, con l’esordio più dirompente del decennio, I pugni in tasca (1965). E Carmelo Bene: Nostra Signora dei Turchi (1968). E Ferreri: Dillinger è morto (1963), La grande abbuffata (1969). E Bertolucci: Prima della rivoluzione (1964), La strategia del ragno (1970). E Rosi, Le mani sulla città (1963). E Il sorpasso di Risi (1962) diventa il film che riassume quell’intero periodo. Poi, la contestazione, il movimento, il Sessantotto, gli anni di piombo. Altri registi raccontano. Moretti racconta se stesso: Ecce Bombo (1978), Bianca (1984), Palombella rossa (1989). Amelio racconta gli altri: Lamerica (1994). Ciprì e Maresco mostrano mostri umanissimi: Lo zio di Brooklyn (1995). Giordana compendia la storia di trent’anni in La meglio gioventù (2003). I migliori film degli ultimi anni, nello smarrimento del primo decennio del terzo millennio, si domandano quanto l’Italia, così cambiata, continui a restare ferma a un passato che non passa. Bellocchio: L’ora di religione (2002), Buongiorno notte (2003), Vincere (2009). Garrone: L’imbalsamatore (2002), Gomorra (2008). Moretti, Il caimano (2006). Sorrentino: Il divo (2008). Quando ricomincerà a muoversi la nostra storia? O il presente somiglierà ancora e sempre al passato? Ce lo ricorda Martone, Noi credevamo (2010).

 

Programma:

Venerdì 6 ottobre:  20.30 -b 23.00


Sabato 7 ottobre:  15.00 – 18.30 


Domenica 8 ottobre:  10.00 – 13.00 

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