Alla ricerca della felicità. La commedia americana classica

Esercizi di visione con Bruno Fornara

Dal: 6 dicembre 2019

Al: 8 dicembre 2019

Venerdì 6 dicembre ore 20.30 – 23.00

Sabato 7 dicembre ore 15.00 – 18.30

Domenica 8 dicembre ore 10.00 – 13.00

 

 

Iscrizione: 50 € (da saldare sul posto)

Museo Tornielli, Ameno

Gli Stati Uniti sono l’unico paese al mondo che, nella Dichiarazione d’Indipendenza, stabilisce uomini e donne, “creati uguali”, hanno uguale “diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità”. Incredibile, no?

Le commedie americane degli anni trenta e quaranta hanno raccolto la sfida. I registi americani sono stati aiutati anche dai tanti registi europei che, per sfuggire al nazismo, sono arrivati in America. La commedia classica promette felicità, conosce i modi per farci credere che la felicità possa, almeno in un film, esistere. Commedia, fin dai tempi dei greci e dei romani, vuol dire che gli ostacoli sulla via della felicità vengono eliminati, che i padri o altre figure, vecchie e superate, si fanno da parte e i nostri eroi, lei e lui, possono finalmente trovare posto nella società e coronare il loro sogno. La commedia prevede che la situazione finale sia migliore di quella da cui si è partiti: cosa succeda dopo la parola fine non si sa.

La comedy classica ha molte facce: lo slapstick, sfrenati inseguimenti, scontri, capitomboli; lo screwball, tutto insensatezza, stravaganza e piacere di vedere quanti guai capitano al personaggio, di solito, maschile; la variante sofisticata, elegante e raffinata; la commedia sentimentale e romantica; ci sono anche delle commedie drammatiche

Al centro sta la coppia. Lei è scattante, aggressiva, agile e spericolata. Mentre lui è infantile e bamboccione o già chiuso dentro un ruolo sociale rigido. È la donna a prendersi il maschio, educarlo, farlo diventare oggetto di piacere e di avventura. Coppia è qui sinonimo di mobilità, freschezza, vivacità. Diceva Stendhal che “la bellezza è la promessa della felicità”. E le belle commedie americane funzionano perché regalano stile, eleganza e felicità allo spettatore.

Qualche titolo? Qualche nome? Susanna di Hawks, le tante commedie di Lubitsch, L’impareggibile Godfrey di La Cava, La signora di mezzanotte e Che bella vita di Leisen, La donna di platino e Accadde una notte di Capra, Nulla sul serio di Wellman, Primo amore di George Stevens, L’orribile verità, McCarey

Spassiamocela.

 

Bruno Fornara

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